Ci sono momenti e situazioni che ti fanno capire realmente cosa hai fatto e cosa devi ancora fare. Nella vita, almeno una volta, capita a tutti.
A me è successo qualche giorno fa. Alle 8 di mattina esatte, sento il mio cellulare squillare, con un numero sconosciuto sul display. Appena rispondo, sento la voce del grande regista Giuliano Montaldo.
"Caro ragazzo - esordisce - hai fatto veramente un gran bel lavoro. Complimenti!"
Antefatto: Mi è stato chiesto qualche mese fa di scrivere un capitolo per un libro che celebra il grande Nino Manfredi, visto che nel 2014 ricorrevano i dieci anni della sua morte. Ovviamente, accetto senza problemi. Finito il capitolo, lo consegno all'editore ed al Prof. Bartalotta, che ha curato tutto il lavoro. Giorni dopo è lo stesso Bartalotta a chiedermi una cortesia: "Andresti a casa di Giuliano Montaldo a prendere una foto di cena del film che hanno girato con Manfredi? (il film in questione è Il Giocattolo. Per chi non lo conoscesse, un film bellissimo) Vorremmo pubblicarla."Ovviamente accetto. Dopo neanche qualche ora sono a casa, stanco ed emozionato, a parlare con Montaldo e sua moglie (persona squisita e molto acuta).
Quando dico che faccio il regista, Montaldo si incuriosisce. "Ah si? E cosa hai fatto recentemente?"
Gli racconto di Ferramonti, di come ho voluto girare il documentario e di cosa ha rappresentato per me poterlo finire con le mie forze e quelle di pochi amici che ci hanno creduto.
"Ci piacerebbe vederlo" - è la sua risposta.
La cosa, non so come, mi blocca. Esco da quella casa col cuore in gola ed indeciso.
Ho una copia lavoro a casa. E se gliela portassi? E se non gli piacesse? E se magari era una frase buttata lì. per pura cortesia?
Ci penso bene. Poi, quando qualche giorno dopo devo riportare la foto, mi decido.
Alla cameriera che mi apre la porta, riconsegno la foto che Montaldo mi ha dato, ed una copia del Documentario, con un piccolo foglietto allegato con il mio numero di cellulare. Non dico altro, e vado via.
E metto tutto in letargo.....
Quella voce mi ci fa uscire improvvisamente. Perché in fondo non ci credevo. Perché ho pensato istintivamente quando lasciavo la copia : "Chissà quando gli darà un occhiata..."
Balbetto qualcosa ancora incredulo, poi chiedo per conferma:"Sig. Montaldo?" "Si?"
E' proprio lui! E' vero!
Abbiamo parlato ancora per qualche minuto, di tutto quello che in quel momento riuscivo a mettere insieme.
Quello che chiunque giovane regista vorrebbe chiedere ad un grande regista. Uno che ha visto e fatto cose che vorresti fare tu. Che ha attraversato una stagione cinematografica che non passerà più. Che rimane lì, impressa nella mente di tutti e nella storia soprattutto per il coraggio, la creatività e la passione che faceva risaltare il cinema Italiano in tutto il mondo.
Mi ha detto un ultima cosa: "Continua così!"
Ho chiuso il telefono con orgoglio. Per quello che ho fatto e che voglio fare. E per cose come queste. Che ti rimangono dentro.